Le grandi glaciazioni
ed il lago lemano
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animazioni: - la penultima glaciazione (Riss)
- l'ultima grande glaciazione (Wurm)
Da almeno tre milioni di anni, il clima del pianeta non ha cessato di oscillare fra il caldo ed il freddo.
La penultima grande glaciazione, quella di Riss, cominciò circa 200 mila anni fa.
Il piccolo ghiacciaio del Rodano cominciò a crescere ed a scivolare. Spinse davanti a lui un mucchio di pietre, di tronchi d'albero strappati alle montagne. Il ghiaccio si accumulò su uno spessore di 1400 metri e venne ad inciampare sui declivi del Jura, anche lui trasformato in calotta glaciale. Quindi si divise in due masse: l'una scivolò al di là di Ginevra sino a sfiorare l'attuale periferia di Lyon, l'altra si allungò su tutta la Pianura Svizzera, sino a Soleur nella svizzera tedesca.
Al suo parossismo, la glaciazione congelò talmente l'acqua che il livello del mare si abbassò di più di 100 metri!
Animazione della glaciazione di Riss
Poi il sole ritornò sulla terra ed il disgelo cominciò. Si ebbero dei crolli di masse di ghiaccio, degli sgretolamenti di montagne. Lentamente il ghiacciaio del Rodano ritornò nella sua valle. I campi di fango fiorirono. Ecco apparve il muschio e poi l'erba. Fu una primavera!
Ma è solo un "intergliaciale". Presto gli inverni si rifanno più rigidi, le estati più brevi ed il ghiacciaio ritorna a stendersi sulla pianura.
Poi un nuovo riscaldamento seguito dal ritorno del freddo.
In totale tre episodi per la storia della sola glaciazione di Riss che si concluse 130.000 anni fa.
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Segue un lungo periodo caldo. Talmente caldo che gli ippopotami salirono dall'Africa fino all'Inghilterra!
Poi venne una nuova glaciazione, quella di Wurm, che cominciò circa 70.000 anni fa, sarà l'ultima e quindi la più recente.
Animazione della glaciazione di Wurm
Un breve riscaldamento, 40.000 anni fa, permette all'uomo Neandertaliano di fissarsi nella regione.
Sono soltanto
poche tibù venute dal lontano Est. Questi uomini accendono gran fuochi
all'ingresso delle grotte del Salève e di Scex, vicino a Villeneuve. Con l’aiuto di pietre
silicee forgiano armi primitive, gioielli rudimentali. Disegnano col sangue e
col carboncino qualche immagine di animali.
Poi il ghiaccio sparisce bruscamente: il livello dei mari aumenta rapidamente, più di 4 metri al secolo! Il limite dei ghiacciai indietreggia di vari chilometri all'anno!
Numerosi animali, fra i quali il mammut, le renna, la pernice delle nevi, migrano verso il nord dell' Europa.
Allora il silenzio e l'abbandono invadono le rive selvagge del lago
L'ultima glaciazione ritirandosi, lasciò il lago Lemano più o meno come è oggi, ma la sua profondità, parzialmente riempita da morene e da sedimenti, fu ridotta a 300 metri circa, in un paesaggio raschiato dai ghicciai.
illustri studiosi si sono interessati alle origini delle Prealpi: M.Lugeon, E.Gagnebin, H.Badoux per parlare solo dei primi. Più modestamente io stesso ho redatto la mia tesi di Laurea sotto la guida amichevole di H.Badoux e di E.Poldini.)Bibliografia
E poi il sole fece rivivere le piante e gli animali. All'inizio una povera vita: rachitica, flagellata dai venti freddi che soffiano ancora sulla polvere del disgelo, ma comunque una vita che si aggrappa alle morene, si trascina nelle valli, si arrampica lungo i fiumi ed i torrenti.
La calma delle origini
imaginata dal pittore O.Gonet
olio su tela (105 x 57 cm.)
Nello stesso tempo, nel lontano
Mediterraneo, grandi civiltà nascono e si sviluppano. In Egitto, a Babilonia si
inventa la scrittura, si costruiscono le prime grandi città del mondo caldeo:
Ur, Mari. Delle città splendide, brulicanti e crudeli. Laggiù si inventa, si
ride, si riflette, si gode la
vita.
Nella Svizzera Romanda,
poche famiglie molto povere attraversano di nuovo la grande foresta, rioccupano
la riva del lago e iniziano la costruzione dei primi villaggi su
palafitte.
E’ l’inizio della lunga e
misteriosa storia dei Lacustri
Ecco il paese di Vaud e la
Savoia dell’era Neolitica. Ecco i
cervi ed i caprioli che corrono tra gli alberi: i faggi e gli abeti. Dei camosci,
delle capre selvatiche si arrampicano sopra i fianchi. Degli stambecchi, delle
alci vengono a bere sulla
riva del lago. In una radura ecco una famiglia di cinghiali, dei buoi
muschiati.
I primi abitanti del lago si
sono dovuti battere con l’orso bruno e con i lupi. Hanno difeso il loro
villaggio e le loro provviste contro la volpe, il tasso, la faina, la martora,
la puzzola, l’ermellino, la lontra e il gatto selvatico proveniente anche lui
dall’oriente.
Ma la vita, malgrado tutto
era facile. La grande foresta forniva in quantità piccola selvaggina: la lepre,
i topi di campagna, il castoro, lo scoiattolo, il riccio e, nel lago stesso,
all’ombra dei ponti del villaggio di palafitte, i pesci.
Attraverso innumerevoli
generazioni, la vita degli uomini si stava lentamente perfezionando. I primi
abitanti del lago erano cacciatori e pescatori. A poco a poco impararono a disboscare per coltivare. I
villaggi si sono così moltiplicati. Una curiosità…la loro posizione corrisponde
a quella dei paesi attuali: Cully,
Lutry,Vidy, Saint Sulpice, Morges, Saint Prex, Rolle, Nyon Coppet, Les Pâquis,
les Eaux-Vives, Nernier, La Coudrée, Thonon etc…
Nelle epoche più floride
delle civiltà lacustri, alcuni di questi villaggi sono diventati molto grandi:
La Morges lacustre fu abitata da una popolazione dell’ordine di millecinquecento
anime. Evidentemente gli abitanti di una città così grande si dovettero dividere
i mestieri e ciò è considerato dall’archeologo come un progresso decisivo
nell’evoluzione di una società.
C’era il vasaio, che
ignorando l’uso del tornio, foggiava l’argilla con le sue mani per fare vasi di
tutti i tipi .Vi disegnava dei fregi rudimentali: a volte, semplicemente
l’impronta delle sue dita, a volte dei galloni delle croci e delle croci
uncinate. A quel tempo la croce gammata si ritrovava nell’arte di tutti i
popoli: In Grecia come in India; in Giappone come in America e nessuno sa
perché.
Con le corna del cervo, lo scultore lacustre foggiava delle frecce dentate, degli arpioni ma anche forbici e pettini. Dall’osso limava dei pugnali, dei punteruoli. Dal legno ricavava delle coppe, degli utensili (cucchiai, forchette). Il filatore conobbe l’uso del fuso per torcere il filo di lana. Il tessitore possiede un telaio primitivo. Il carpentiere non costruisce solo i villaggi, sa anche scavare ammirevoli canoe di cui le più grandi misurano fino a dieci o quindici metri di lunghezza. Pressappoco la stazza dei nostri yachts attuali sul lago.
O. Gonet
olio su tela (60x40 cm. )
Nell’ultimo secolo i resti
di una di queste imbarcazioni lacustri si trovavano ancora sepolti a metà, sul
fondo del lago a Morges. Verso il 1820, alcuni giovani hanno creduto di poterla
ripescare, ma vi hanno messo tanta forza, hanno tanto tirato che il relitto ha
finito col rompersi in due parti. L’una, abbandonata sulla riva è marcita
velocemente senza lasciare alcun ricordo.
L’altra, che era rimasta nel
suo letto di melma, si conserverà perfettamente intatta. Con mille precauzioni
essa fu recuperata nel 1877 e sistemata nel Museo Archeologico di Ginevra
.
E’ certamente la più antica
imbarcazione del lago.
Uno dei primi archeologi ad
interessarsi ai Lacustri, è stato Desor. Egli passeggiava un giorno in riva al lago quando
incontrò una fanciulla che portava al polso un antico braccialetto lacustre. Le
domandò naturalmente da dove provenisse il suo gioiello. Ella rispose di averlo trovato sulla riva,
tra due sassi, e senza immaginarne l’origine, gli aveva restituito
spontaneamente la sua funzione antica di gioiello raffinato.
Poveri lacustri! Gli avvenimenti preistorici che hanno provocato la loro caduta e la loro scomparsa restano ancora oggi sconosciuti, per quanto io sappia.
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Ma certo la vita continuó
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Ecco l'evoluzione del clima a l'età storica
animatione: Etta Gonet
disegni e scenario: Olivier Gonet
L'autore avrebbe molto piacere a leggere i vostri commentari, critiche o suggestioni (e-mai: ogonet@ctv.es ). Vi assicuro che vi risponderà personalmente.
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